Fraternità Francescana
Madre della Riconciliazione e della Pace

MEDJUGORJE: UN DIBATTITO TUTT'ORA APERTO
Gli aspetti problematici di Medjugorje

TROPPE APPARIZIONI? – Molti si stupiscono del numero di apparizioni e di messaggi provenienti da Medjugorje. Eppure in Francia, a Laus, nel 1600 Maria apparve alla pastorella Benedetta Rencurel per 54 anni di seguito e quell’apparizione è stata riconosciuta dalla Chiesa ed è stato eretto quello che è il Santuario di Notre Dame di Laus. In questa apparizione francese, Maria sembra attuare una precisa pedagogia volta a educare, attraverso la strategia spirituale dei piccoli passi, una rozza e ignorante pastorella. A Medjugorje la pedagogia è invece volta a guidare l'intera parrocchia.

LA MADONNA PARLA TROPPO – Risponde a questa obiezione Padre Stefano de Fiores, docente di Mariologia nella Pontificia Università Gregoriana, in una intervista al settimanale Famiglia Cristiana (25-06-2006): «Non mi sembra un’obiezione ragionevole, perché non spetta a noi uomini giudicare le azioni di Maria. Del resto ci sono altri precedenti di apparizioni durate a lungo, come quelle a Laus in Francia, a cavallo del Settecento, che la venerabile Benedetta Rencurel ebbe per 54 anni. Quando poi si dice che la Madonna nei Vangeli parla poco si fa una constatazione parziale: la Sacra Scrittura non è un verbale e ciò che viene riportato dei discorsi della Vergine è soltanto l’essenziale. Di certo ella non si è limitata a quelle scarne parole e dunque non si può enfatizzarne l’apparente silenzio».

LA DURATA DELLE APPARIZIONI – In realtà la durata delle apparizioni più che un aspetto problematico rappresenta al contrario una prova a favore della veridicità delle apparizioni: la verità ha le gambe lunghe e se le apparizioni fossero state delle montature, in oltre 25 anni ci sarebbero state tutte le occasioni per smascherarle da parte di medici, giornalisti, sacerdoti e vescovi che ogni anno si recano in pellegrinaggio sul luogo. Risulta del tutto inverosimile che 6 giovani abbiano potuto portare avanti una finzione per tutti questi anni.

LE APPARIZIONI "PROGRAMMATE" – La Madonna, al contrario delle precedenti apparizioni di Lourdes e Fatima, non si limita ad apparire sempre nel medesimo posto (nella grotta, o sull'albero), ma appare dovunque i veggenti si trovino, in ogni parte del mondo, in determinati orari e in determinati giorni, a seconda dei veggenti. Questo fatto nuovo, che cioé la Madonna non sia tanto legata tanto al luogo quanto ai veggenti, risulta problematico per molti che sono abituati ad intendere le apparizioni secondo un determinato schema. Per questo non pochi ritengono che le apparizioni a Medjugorje siano da ritenersi false in quanto "programmate" da parte dei veggenti in base alla loro propria volontà e capriccio. In realtà si verificano con continuità e precisione, rispettando precisi orari e date:

Vicka, Ivan e Marija continuano ad avere apparizioni quotidiane (alle 17.45, ora solare)
Mirjana continua ad avere una apparizione il 2 di ogni mese e ogni 18 marzo
Jakov e Ivanka continuano ad avere una apparizione l'anno (Jakov il 25 dicembre e Ivanka il 25 giugno)

I VEGGENTI NON SI SONO CONSACRATI – A questa obiezione, la Curia di Mostar sembra rifarsi alle apparizioni di Lourdes e di Fatima in cui Bernadette e Lucia si sono entrambe consacrate Una statua della venerabile Benedetta Rancurel. Al Laus, per ben cinquantaquattro anni, la Madonna scelse questa povera pastorella del luogo, rozza e analfabeta, per educarla poco alla volta alla fede per farne uno straordinario strumento della grazia divina.
suore. In realtà, però, le apparizioni mariane sono molte di più e le vocazioni dei veggenti sono state diverse. Ad esempio nell'apparizione di Beauraing vi erano 5 ragazzi e tutti e 5 si sono sposati, a Banneux l'unica ragazza si è sposata e poi ha avuto figli. A La Salette la veggente Melania è entrata in convento ma poi ne è uscita. A Medjugorje la Madonna ha manifestato la sua preferenza che i ragazzi si consacrassero a lei nella vita religiosa, ma di fatto si sono sposati. Il matrimonio però è comunque un sacramento, e sapere che in un tempo in cui satana attacca la famiglia tutti loro abbiano famiglie sane, cattoliche, e con figli anche numerosi sembra essere una bella testimonianza di come anche la famiglia possa essere una via di santità.

IL VESCOVO DEL LUOGO È CONTRARIO – Il precedente vescovo del luogo, mons. Pavao Žanic, in un primo momento favorevole (luglio 1981), ha progressivamente preso posizione contro le apparizioni. L'ostilità del vescovo sembra derivare dal fatto che la Madonna nei suoi messaggi risulterebbe troppo parziale, giustificando l'operato dei francescani rispetto a quello del legittimo vescovo. In questa polemica si intravede la annosa e tutt'ora irrisolta conflittualità tra clero diocesano e frati francescani che da tempo risiedono nella regione e che hanno ormai profonde origini storiche. Mons. Žanic non esita a definire i fatti come "sono un caso di allucinazione collettiva, abilmente sfruttati da un gruppo di francescani dell'Erzegovina (...) i quali hanno manipolato l'appetito naturale del popolo e la sua profonda pietà verso la Madonna" (P. Žanic, La posizione attuale (non ufficiale) delle curia vescovile di Mostar nei confronti degli eventi di Medjugorjé, 30 ottobre 1984, firmato dal vescovo con il sigillo episcopale) e ad indicare come autore dei messaggi il francescano Padre Tomislav Vlašic. I test medici e scientifici portati avanti dalla prima equipe medica del 1984 diretta dal prof. Joyeux esclude però categoricamente l'allucinazione dei veggenti nel senso patologico di questo termine. Così dichiarò il prof. Joyeaux: «Sono stato sorpreso di leggere queste dichiarazioni ripetute perché in occasione della mia visita del 9 agosto, io avevo detto al vescovo di Mostar che enunciava già questa tesi, dopo aver scartato l'ipotesi diabolica che egli aveva per un momento preso in considerazione: "L'allucinazione è scientificamente esclusa dall'elettroencefalogramma e dall'osservazione clinica". Il vescovo aveva dichiarato di non aver bisogno delle nostre osservazioni, né della visita dei medici che le avevano fatte. La sua commissione medica, però, non ha fatto finora nessun elettroencefalogramma né altro test medico sull'estasi. Il suo metodo polemico colleziona le sole obiezioni, per ribadire una conclusione negativa; il che basterebbe a squalificare gli evidenti valori positivi di preghiera e di conversione che egli tuttavia riconosce». Quando annunciò dunque un giudizio negativo per il maggio 1986 il Vaticano non accettò questa decisione e decise di trasferire la responsabilità del giudizio alla Conferenza Episcopale Jugoslava che ne sospese il giudizio. A tutti i livelli si rese dunque sempre più necessaria la distinzione tra i fatti da giudicare (il cui carattere soprannaturale viene da alcuni contestato) e i frutti, ammessi da tutti, compreso il vescovo del luogo. Successive indagini discrete e ben condotte (anche da numerosi vescovi venuti sui luoghi) hanno portato il Vaticano a non proibire i pellegrinaggi privati, purché non comprovino la veridicità delle apparizioni, e che tali pellegrinaggi possano essere anche accompagnati da responsabili religiosi. Anche l'attuale vescovo Mons. Ratko Peric si è sempre dimostrato strenuamente contrario al fenomeno e, nonostante non abbia mai voluto incontrare di persona i veggenti, ritiene anch'egli che i responsabili delle apparizioni e dei messaggi siano i francescani. In una sua recente omelia del giugno 2006 egli stesso ha ribadito il medesimo concetto che già espresse il vescovo Žanic, ossia la negazione di tutto ciò che accade e il desiderio che cessino immediatamente i pellegrinaggi e la diffusione dei messaggi, ritenendo tutto ciò un fatto vergognoso e arrivando a parlare addirittura di un qualcosa di paragonabile ad "scisma" per quanto concerne l'attività dei frati. Mons. Peric, sulla scia del precedente vescovo di Mostar, è contrario alle apparizioni di Medjugorje: «Bisogna cessare di parlare di apparizioni e non divulgare più alcun messaggio».

L'OPINIONE DI MONS. FRANIC – Monsignor Frane Franic, vescovo di Spalato, uomo di grande fede e autorevolezza, fin dall'inizio ha riconosciuto a Medjugorje la mano di Dio. Il 7 agosto 1993, dopo essersi ritirato in pensione, rilascia un'intervista impressionante alla rivista austriaca "Gebetsaktion Marie Reine de la Paix" (n. 30) che chiama a fare con lui mea culpa i suoi stessi confratelli: «Noi, Croati di Croazia e di Bosnia-Erzegovina, non abbiamo accolto sufficientemente l'avvertimento di Nostra Signora di Medjugorje. Abbiamo perfino sentito dire: "Medjugorje è la più grande menzogna della storia della Chiesa". Il vescovo Žanic di Mostar vi fu oppositore senza tregua. In sostanza i vescovi lo hanno seguito, tollerando Medjugorje come luogo di preghiera. Nell'ultima dichiarazione del 25 maggio 1991, un mese prima della guerra, essi hanno dichiarato la loro intenzione di aiutare i pellegrini del mondo intero... E tuttavia hanno ripetuto che, fino a quel momento, essi non avevano trovato nulla di sovrannaturale, e che la Commissione doveva continuare le sue ricerche. Io non so cosa si aspettasse ancora la Commissione, dopo tanti miracoli esaminati da scienziati, e tante conversioni nel mondo intero. Tutto ciò non è stato sufficiente a noi vescovi. Se essi avessero incoraggiato il popolo: "In piedi, andiamo a Medjugorje!", forse la gente vi sarebbe andata in misura ancora maggiore, essi avrebbero ascoltato le parole della Vergine. Il movimento di conversione si sarebbe amplificato. Ma fino a questo giorno essi non hanno riconosciuto la voce della Madre di Dio che ci propone la pace, e dice che Ella stessa, con le nostre preghiere, combatterà per la pace. Quando il primo accordo fra Musulmani e Croati a Medjugorje fu firmato, io pensai che fosse stato un miracolo della Regina della Pace, ma l'accordo è rimasto senza seguito. Purtuttavia, Medjugorje non è finito, il messaggio continua. Soltanto noi, Croati, non l'abbiamo sufficientemente seguito; i vescovi ostacolano, e nessuno ha mai detto: "Andiamo, è la voce della Madre di Dio". E tuttavia il Papa, nel corso di una udienza, ha detto ai vescovi di rivolgersi alla Regina della Pace. Essi hanno annuito, ma si sono indirizzati a un luogo vicino a Zagabria, dedicato alla Regina della Pace. All'appello di Medjugorje essi hanno preferito un altro dei nostri santuari. Gesù non può essere contento quando sua Madre viene tra noi e nessun vescovo la riconosce, mentre per dodici anni si compiono dei miracoli ed essi dicono: non vi è nulla!». A questo punto l'intervistatore domanda: «Monsignor Peric, attuale vescovo di Mostar, ha dichiarato: "Per me il voto di 20 vescovi ha più valore di tutte le testimonianze e l'entusiasmo di 20 milioni di fedeli"». La risposta di monsignor Franic è: «Per me è il contrario, genti del mondo intero e perfino il Papa, sono per Medjugorje. Io credo che non sia bene opporsi così al popolo. Il "discernimento dei fedeli", quello esiste, anche secondo la stessa teologia».